ASSOCIAZIONE PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA ENOGASTRONOMICA E LA VALORIZZAZIONE DELLE TECNICHE RISTORATIVE ITALIANE NELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, HONG KONG E MACAO
ASSOCIAZIONE PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA ENOGASTRONOMICA E LA VALORIZZAZIONE DELLE TECNICHE RISTORATIVE ITALIANE NELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, HONG KONG E MACAO
Nell’agroalimentare italiano il territorio ha assunto un’incidenza economica nel momento in cui è riuscito a tradursi in certificazioni di qualità che hanno arricchito i prodotti di un valore aggiunto: le materie prime e i sistemi produttivi sono stati acquisiti al prodotto per le specifiche caratteristiche distintive, espressione del legame con la tradizione locale, dell’unicità organolettica, della salubrità e talvolta anche della sostenibilità ambientale.
Non è immediata o scontata la (positiva) percezione in Cina di questa immensa ricchezza e varietà di cultivar e di sistemi di produzione/trasformazione. Si può anzi dire che la territorialità italiana, così ampia e complessa (in termini di caratteristiche morfologiche, fisiologiche, agronomiche e merceologiche) rappresenti una matrice indecifrabile, un peso alla comprensione, per il mercato cinese che è abituato a ragionare in termini molto più semplicistici : la distinzione tra DOP e IGP, entrambe accumunate sotto le sigle PGI (Protected Geographical Indication) e PDO (Protected Designation of Origin), appare molto più sottile che in Europa e la stessa applicazione in Cina del legame prodotto/territorio/tradizione non è andata esente da critiche per la proliferazione di certificazioni cinesi che si sono affacciate in migliaia al terzo millennio generando sospetto ma anche panico nei produttori di tutto il mondo, travolti dall’abbondanza di competizione commerciale priva di parametri certi e conoscibili.
Il territorio, l’incidenza economica del territorio, in Cina è altro: sono innanzitutto le linee guida generali espresse a cadenza quinquennale dal governo centrale e le indicazioni specifiche per il settore (da ultimo, il National Program for Food and Nutrition Development, 2014-2020) che come noto costituiscono i binari obbligati lungo i quali viaggiano i consumi e le tendenze alimentari della popolazione locale.
Il territorio in Cina è lo sviluppo nel tempo di province e aree metropolitane per effetto di non sempre omogenei piani di investimento e di programmazioni istituzionali capaci di creare urbanizzazione in tempi e con modalità altrove impensabili.
Il territorio in Cina è la catena del freddo/fresco con stoccaggi dispersivi e scarsamente concentrati, a connotazione regionale per lo più limitata alle grandi città dell’Est, e comunque per un totale complessivo Paese non superiore al 40% per la carne e al 10% per frutta e verdura pre raffreddate, percentuali lontanissime dai valori rispettivamente del 90% e del 95% dell’UE.
Il territorio in Cina è l’allevamento condotto con pratiche affidate per oltre il 70% a sistemi manuali, il segmento horeca frastagliato e irragionevolmente competitivo al suo interno, le lobbies cinesi e occidentali della GDO, l’impenetrabilità della ristorazione cinese o comunque della ristorazione non occidentale in loco.
Questo territorio non si invade, non si conquista, si affronta con il linguaggio della condivisione.